È un errore molto frequente associare l’idea di cambiamento al mollare tutto.

Per NOI cambiare, invece, significa soprattutto trasformare, mutare, aggiungere, impreziosire, riflettere coraggiosamente per espandere un’idea, un concetto.

Siamo perennemente alla ricerca di nuove storie, di nuove avventure, di suggestioni per costruire una visione, nel possibile, positiva.

Nel corso di questi quattro numeri del nostro magazine abbiamo continuamente cercato di migliorare, dai contenuti, alle foto, alla grafica e soprattutto nel continuo rapporto con voi.

Una rivista, un giornale, qualunque essi siano, secondo me, devono trasmettere emozioni, sensazioni e lasciare nel lettore di turno elementi di riflessione di qualsiasi genere.

Ecco allora in copertina il nostro Arcivescovo Augusto Paolo Lojudice, un uomo arrivato a Siena alla vigilia del Coronavirus che, con il suo carattere e modo di fare, ha saputo, proprio in un momento di estrema difficoltà per la nostra città, essere sempre presente, con discrezione, per divenire per molti un punto di riferimento.

Una primavera, un’estate, un autunno, e prevedo anche un inverno, da dimenticare per tutto e tutti, compresa la nostra città. Mi auguro di sbagliare, che questo maledetto virus venga definitivamente debellato per permettere di riprenderci con forza la nostra vita di sempre, con i ritmi che ognuno di noi ha: ritmi che dovrà riprendere anche Siena e il suo territorio consapevoli che, purtroppo, non sarà mai più come prima.

Il mondo è cambiato in ogni sua sfaccettatura e non si può tornare indietro. C’è e ci sarà bisogno di persone nuove, con idee e visioni della vita diverse dal passato, per cambiare marcia e ritornare agli antichi splendori che i senesi meritano.

In questo numero c’è una galleria di persone, di storie, di vita vissuta che, secondo noi, hanno le carte in regola per fare e dare il meglio alla nostra città nelle sue innumerevoli prospettive. C’è bisogno di eccellenze e, in questa pubblicazione autunnale di NOI, alcune ve le facciamo conoscere meglio con l’augurio che un domani le possiamo trovare in primo piano con ruoli rilevanti e di responsabilità.

Ci vuole coraggio, eh si! Coraggio di cambiare.