Ci siamo lasciati alle spalle la primavera ed entriamo nella fase più calda dell’anno, l’estate. C’è una domanda che mi rimbomba nella testa ormai da tempo, ovvero… per la nostra città i prossimi mesi come saranno? Vivendo i colori, le sensazioni, le emozioni e il pathos dei giorni del Palio, ormai nell’armadio da un anno? Oppure non torneremo per il momento a respirare a pieni polmoni la nostra amata Festa? Già, il Palio, con tutte le sue sfumature e tradizioni: le Feste Titolari, le varie attività che ogni Contrada organizza, le cene nel rione e via dicendo. La risposta è semplice, e in qualche modo prevedibile, a luglio l’anello di Piazza del Campo non avrà il tufo e tutto quello che ne consegue. Per il palio di agosto ne riparleremo in seguito, in base all’andamento dell’indice di contagio del Covid. Devo dire, come ho già fatto in passato, che il Palio, se lo dobbiamo correre, deve avere i suoi ritmi naturali, senza forzature. È, e sarà per sempre, una Festa di Popolo, di un’intera comunità che deve vivere appieno ciò che questo “gioco” da secoli ci regala, senza restrizioni alcune, con la libertà di movimento e con la gioia nel cuore di poterci abbracciare, disperare senza la paura di un eventuale contagio. A oggi non sappiamo quindi se ad agosto o nei mesi autunnali ci sarà una Carriera, tutto dipenderà, come già detto, dalla sicurezza sanitaria che non mi sembra, sinceramente, poca cosa.

Questo virus qualcosa ci ha insegnato, quella di non avere certezze a lungo termine, viviamo alla giornata augurandoci sempre che il domani sia migliore.

Questo numero di “NOI - frammenti di siena” è in edicola con l’entusiasmo e la professionalità di sempre. La redazione si è adoperata al massimo per offrirvi un numero ricco di storie, di personaggi, di ricordi e tutto ciò che è nel nostro essere senesi: una popolazione fiera e nel momento del bisogno coesa e rispettosa, come dimostrato nel mese scorso, prima nel Cortile del Podestà, poi nella Basilica di Provenzano, nell’ultimo saluto ad Andrea Mari, fantino del Palio, o meglio un ragazzo di noi, troppo giovane per essere andato nella prateria del cielo.

L’augurio che faccio a tutti voi è quello di vivere intensamente questa estate e pensare che domani sarà sicuramente migliore.