Testo di Caterina Ferrini e liberamente interpretato da Michela Rossi e Patrizia Cappannoli.
- Marisina ci ri’hai i panni?
- Zitta Zaira, un’ fò pari! Ieri n’ho tese due.
- Sì, ma noi uguale. Poi con Tommaso in casa… Almeno quand’era a Bologna faceva da sé. Mi par d’esse tornati a prima che andasse a vive per conto suo.
- Un’ ci si fa più. Ma no per me eh! Io dico pei ragazzi…me lo dici come fanno le mamme che l’hanno a casa?!
- Male fanno Marisa. La mi nora è disperata! La mattina c’hanno quella didattica ollai…e lei ci’ha dà lavorà. Ci ha sempre da lavorà lei, si crede importante… e poi rimane indietro con le faccende…l’ultima volta che sò andata a casa loro c’era un troiaio da vergognassi…erano usciti…mi provai a fagli una lavatrice…eh l’ho avuta!
- Che t’ha detto?
- Lei niente. È rientrata, ha fatto un muso… è andata diretta in camera e ha sbattuto l’uscio. Poi la sera m’ha chiamato Pietro… l’ho avuta!
- Che t’ha detto?
- Dice non mi devo azzardà a mette il naso nella loro roba…capirai che me ne frega se quella ci’ha le mutande di pizzo…io un l’ho guardate di certo.
- Hai capito? Volevi dà una mano… e a conto…
- Una mamma basta per cento figlioli e cento figlioli non bastano per una mamma!
- Hai proprio ragione.
- Vittorio dove l’hai?
- È andato al conadde in Piazza della Posta. S’era finito la frutta e dopo mangiato lui la frutta la vole
- Ma unn’ha riaperto Errico?
- Ma che aperto!
- Oh, prima o poi riaprirà!
- Ma un’sai niente?
- Che?
- Il negozio l’ha perso a carte!
- Ma che mi dici!
- Evelina al Magnifico m’ha detto…che era un paio d’anni che aveva cominciato a bere…e poi una sera, si sentiva fortunato, ha scommesso il negozio e gli è andata male.
- Povera Adelina! Povera Adelina come farà a ripigliassi?
- È belle tornata dalla su’ mamma!
- Armida l’ha vista una mattina…hai visto Armida soffre di ulcera no? Dorme male, si sveglia presto e una mattina l’ha vista uscì di casa con le valigie e tutto. Dice gli era parso strano…con le valige alle 6 di mattina…sicché ha chiamato Mery che gli ha raccontato il fatto.
- Ehhhh il bere è una rovina.
- Ne puoi sta’ certa!
- Poro Errico, disgraziato! Comunque, unn’era più stato lui dopo l’incidente!
- Perdavvero! Essai i colpi di sonno so pericolosi a caso!
- Macché colpo di sonno …via Marisina! Era ma tutto briaco!
- Non me lo dire!
- Parola. Dino ha sentito dire …dal fratello del marito di Iole…che alla Tuberosa…
- Iole, chi?
- Iole di Linda!
- Non la conosco.
- Che dici un’la conosci! Quella che la su mamma era figliola del Neri…
- Ma il Neri avvocato?
- Lui!
- Ma se figlioli un’l’avevano!
- La moglie del Neri un ce l’aveva di sicuro, ma lui…
- Ma che mi dici Zaira?
- Marisa, a Siena eri rimasta l’unica a un’sapello! Ma poi, via…gli ha staccato la faccia!
- Oh…
- Insomma, Dino ha sentito dire che alla Tuberosa non prendeva più il caffè senza la Sambuca!
- Che famiglia disgraziata!
- Auuuuuuu
- Insomma, Marisina, così è la vita!
- Hai proprio ragione Zaira. Mi sà mill’anni di potessi vedè, ma no dalla finestra!
- È un pochino che un si va al mercato!
- Io dico che come prima un’ci si torna!
- È un problema! Un’c’è da fidassi di nessuno! Capirai…ce la potrei avè io, un’sapello e attaccalla a te!
- Proprio così.
- L’unica cosa…che un’s’azzardino a mette quel troiaio nei telefoni!
- Che troiaio?
- Quella appe dei contagiati! Una vergogna!
- Uh mammina! Un’sa diritto noi alla nostra pravasi?! Tutti saprebbero l’affari di quell’altri! Ma dove siamo?!
- Lo dico anche io! È una società civile questa! Ma dove s’è mai sentito!
- Hai proprio ragione Marisina…
- Via Zaira, rientro. Metto il brodo
- Ma un’vi fa caldo con il brodo?
- Hai visto… accosta lo stomaco.
- Hai ragione, nnrientro anche io.
- Ti chiamo dopo ci’ho da raccontatti di quella di sotto.
- La studentessa?
- Lei. Iersera è salito in casa uno.
- Sarà un parente…hai visto ora c’è la cosa dei congiunti…
- Oh Marisa mi pari congiunta!
- A dopo.
- A dopo.