Ed è finalmente uscita la Appe Immuni che ci dovrebbe preservare dal prendere il gobbo nero.
Molto più affidabile di Tinder: se ti avvicini a sufficienza all’oggetto indicato, qualcosa lo raccatti di sicuro.
Quello spirito libero che si occupa della comunicazione della suddetta App siamo certi che faccia colazione al Grattacielo un giorno sì e l’altro anche, senza l’alterazione del tasso alcolico altrimenti proprio non riusciamo a spiegare come sia riuscito a concepire un’idea grafica del genere.
Dunque, l’avete vista tutti: alla prima finestra c’è l’omino che, serio-serio, lavora al computer e pensa al bene dell’umanità, mentre alla seconda finestra c’è lei, 130 chili di splendida regina, raffigurata con infante fasciato tipo missile-supposta. Dopo circa 30 nanosecondi dall’uscita dell’immagine si erano già incazzate tutte le femministe della storia del mondo, seguite a ruota da tutti gli altri esseri cerebromuniti.
Ai minus habens che pensano nella foto non ci siano problemi consigliamo il Dottor Fagiolini che riceve anche intramoenia (c’è da prenotarsi al CUP quindi conviene prendere una giornata di ferie).
Su Facebook la gente ha rielaborato l’immagine e, accanto ai due protagonisti, ha piazzato di tutto: da Maicol Jackson che ciondola dalla finestra il figliolo (eroe di tutti gli addetti ai piccoli) a Aldo Baglio che mangia la peperonata.
Noi (che siamo notoriamente faziosi e piccini) ci abbiamo piazzato una trifora: l’unica foto decente che su internet siamo riusciti a trovare era quella con l’uscita del Nicchio poi, siccome non viviamo in una città di persone normali, per par condicio abbiamo passato la restante ora a cercare una foto del Montone.
L’immagine da Immuni è stata saggiamente rimossa e il conto aperto al Grattacielo di quello che l’ha concepita definitivamente chiuso. Se andate ora sul sito trovate un fumetto di gente che balla, certo raffigurazione della movida fantasma. La mia personale politica rispetto a Immuni è la seguente: capisco che potrebbe far comodo, ma mi vergogno e non la scarico. Così fatto è questo guazzabuglio del cuore umano, diceva Sandrino Manzoni. Per la verità, anche a volerla scaricare, la si potrebbe utilizzare nel resto del mondo, ma non nell’urbe. Numero di app scaricate a Siena 0,0001. Mai stato bisogno di una app per farsi i cazzi di quell’altri. Al 5G, che ci fa molta tenerezza, cantiamo guardate bene l’urbe e tutta la sua gente non li insegnate niente. Certe nonne sanno ancora a memoria i malati di Spagnola come la formazione di Italia 2006.
Idee per App che sarebbero state significativamente più utili:
- APpadella: funziona come la Mappa del Malandrino (chi non sa cos’è non si merita di saperlo). Siccome è connessa al 5G che ormai vi scorre nelle vene è in grado di percepire il giramento di coglioni potenziale che potreste provare nell’incontrare le persone che si trovano nei vostri paraggi e sopra il livello soglia di due (per capirsi la socera è un livello 5) vi avverte che conviene cambiare strada;
- APparcheggiala: in collaborazione con la Siena Parcheggi vi segnala dove stramaledizione potete lasciare la macchina il mercoledì, quando c’è mercato e l’urbe si popola di gazzilori itineranti e parcheggianti;
- APphilip Morris: collegata con il 5G, è consapevole di tutto quello che avete in tasca e dunque vi avverte quando state per finire le sigarette evitandovi di tornare a casa per dover poi riuscire. Questa è particolarmente sensibile e dunque riesce anche a misurare il grado di malumore giornaliero del vostro tabaccaio di fiducia e a avvertirvi se conviene entrare e commentare il maltempo (cosa che ha sentito fare per la seimilionesima volta) o se conviene comprare le sigarette e riuscire alla carica.