Certano fu un antico borgo nella campagna senese, nato intorno alla sua chiesa intitolata fin dalla notte dei tempi a San Michele Arcangelo. Esso vanta da sempre un enorme quantità di citazioni in antichi “privilegi imperiali”, “Bolle papali”, contratti di usufrutto, permute, documenti di ogni genere che ci raccontano anche del paesaggio intorno ad esso fatto di tanti vigneti, boschi, ma anche di una importante via di comunicazione che lo attraversava.
Le notizie più antiche però sono quelle relative alla sua chiesa che ci portano indietro di secoli ed addirittura millenni.
LA CHIESA DI S. MICHELE ARCANGELO
Nell’anno 730 (periodo Longobardo), ad un chilometro circa da Certano, il “Gastaldo” senese Warnefrit fondò il Monastero di S. Eugenio in Pilosiano e lo dotò di molti beni, terre, gioielli, chiese e casali.
Quasi sicuramente tra le varie donazioni c’era anche la chiesa di Certano, poiché tutte quelle della zona finirono come regalo al detto monastero.
Manca la matematica certezza (tuttavia) in quanto alcune parti della pergamena originale sono lacerate o rese illeggibili dall’erosione del tempo, ma, poiché nei numerosi atti successivi (bolle e privilegi), emanati per riconfermare gli antichi beni sottoposti al Monastero di S. Eugenio, la chiesa di Certano compare assieme a tutte quelle già indicate nel più antico documento, le possibilità della sua esistenza fin dall’anno 730 sono altissime.
La prima conferma della sua antichità proviene infatti da un Privilegio di Arrigo IV del 1081, dove compare con l’indicazione di “Sancti Angeli in Certano”.
Si tratta di un raro documento emanato dall’Imperatore in favore dell’Abate Pietro, priore di S. Eugenio, a conferma di quanto avevano fatto in passato i suoi predecessori.
Un successivo “Privilegio” fu inviato dall’Imperatore Federigo I nel 1185 all’Abate Oddone del medesimo monastero al tempo del Vescovo di Siena Gunterano.
Anche due Pontefici saranno protagonisti di “Bolle” nelle quali si confermano i medesimi beni: Papa Alessandro III, nel 1171 e Papa Innocenzo III nel 1207.
Queste sono le notizie più lontane riguardanti la chiesa di Certano, intitolata a San Michele Arcangelo, poi successivamente abbreviata soltanto in S. Angelo, ma l’antichità di questo edificio di culto è facilmente rilevabile da qualsiasi occhio esperto che conosca un minimo di storia dell’architettura.
Basti guardare le pietre della chiesa, il basamento della stessa, la navata unica con alcuni residui di finestre tamponate e soprattutto l’abside stondata.
Nelle Decime della Diocesi Senese degli anni 1275-1276, sotto le chiese dipendenti dalla pieve di San Giusto di Casciano, compare la nostra “Ecclesia S. Michaelis de Certano” che pagò in questo anno “Libre II et Soldi X” per la propria quota. Quasi la stessa cifra pagata l’anno successivo (1276-1277) nel quale le decime corrisposte furono di “Libre II et Soldi VIII”.
Sempre dai libri delle decime scopriamo che pochi decenni dopo (1302-1303), la nostra chiesa era già chiamata più in breve Ecclesiae S. Angeli de Certano.
Citata anche nelle decime del 1317, ricompare in quelle del 1409 con la titolazione completa: “ecclesiae S. Michaelis Angeli de Certano”.
Particolari fatti avvennero nel 1492, ai tempi in cui era rettore di S. Angelo tale prete Stefano Coppi di san Gimignano che, non si sa per quale motivo, venne scomunicato dall’Abate del convento “della Rosa”, appena fuori porta la Porta S. Agata di Siena (oggi Piazza S. Agostino)
In data 5 aprile di quest’anno infatti, egli cedette il governo e il diritto spirituale dei suoi fedeli all’Abate di S. Eugenio essendo incorso nella predetta scomunica.
Il 10 aprile, fu direttamente il Vicario dell’Arcivescovo di Siena a nominare tale Cesare di Francesco di Turello al suo posto, ma nel luglio successivo il papa annullò tale scomunica.
Con Bolla del 3 luglio 1492 diretta all’Abate della Rosa fuori delle mura di Siena infatti, Papa Innocenzo VIII ordinò che egli sciogliesse immediatamente dall’interdetto la chiesa di S. Michele Arcangelo di Certano sottoposta senza giusta causa a tale privazione dal Vicario Generale dell’Arcivescovo di Siena.
La parrocchia di Certano fu poi riunita nel 1568 a quella di Terenzano, per decreto dell'Arcivescovo Bandini, con obbligo che si celebrassero a vicenda i divini uffizi nei giorni festivi.
Tra le poche notizie sulle opere d’arte presenti nella chiesa di Certano, un bel “Coro ligneo” che fu poi spostato in altro luogo. L’autore di quest’opera fu il maestro Teseo da Pienza, nato nel 1507 e morto nel 1574. Famoso scultore ed intagliatore, tra le tante sue opere, risulta aver collaborato anche al “Coro” del Duomo di Siena. Tale opera fu trasportata, non ne sappiamo il motivo, nella chiesa dei Monaci Olivetani fuori dalla Porta Tufi e il lavoro andò disperso con la distruzione di quel monastero.