La Magione di Frosini (Fosini, Fruosina o Frosinae), di origine templare, sorgeva nei pressi dell’omonimo castello e della località che ancora oggi porta questo nome.   

Siamo nel Comune di Chiusdino, in Val di Merse, lungo la statale 73 che anticamente era una delle vie principali che congiungevano Siena alla Massa Marittima, quindi alla Maremma, ma anche alle colline metallifere ed alle loro ricche miniere. Qui si ergeva uno dei castelli dei Conti Gherardeschi che fu donato (in parte) nel lontano 1004 al Monastero di Santa Maria della Serena. In realtà l’atto di donazione precisava che solo una parte di esso veniva regalata: “castello de Frosini sexta parte cum ecclesia sancti Michaelis archangeli cum curte” e con esso anche la locale chiesa di S. Michele Arcangelo. Questa zona, che apparteneva in quel tempo alla Diocesi di Volterra, entrò ben presto nelle mire dei senesi che riuscirono pian piano ad impossessarsene, anche con l’uso della forza.

Infatti, il castello sopracitato subì diverse distruzioni e, una volta che Siena lo conquistò definitivamente, ne smantellò le mura. 

In quest’area, oltre al castello sopra detto, insisteva anche la famosa e potente Abbazia Cistercense di San Galgano, fedele alleata del governo di Siena e che, con l’accrescere del suo potere (XIII-XIV secolo), finì per egemonizzare l’intera zona. 

Con queste premesse andiamo alla ricerca della Mansio Templi de Fruosina che probabilmente non fu mai né all’interno del castello, né adiacente ad esso.

Recenti ricerche la vorrebbero ubicata in un podere poco distante da esso (circa 2 chilometri, in prossimità di un quadrivio viario di notevole importanza) e ancora oggi chiamato Magione, toponimo che lascia pochi dubbi, anche se in un altro podere a metà strada tra questo e il castello, chiamato Valloria, sono stati individuati diversi segni riconducibili all’Ordine Templare, come ad esempio la “triplice cinta” (detta anche labirinto), su di una pietra di recupero.

La presenza dei Templari a Frosini è testimoniata da una carta del Fondo di S. Agostino di Siena, nel nostro Archivio di Stato e risale al 1243 (3 gennaio). Questo documento non è altro che una confessione di debito di 12 staia di grano fatta da fra’ Ulivieri, Rettore della Casa del Tempio di Fruosini. La pergamena però ci dice molto altro. Ad esempio, che la Magione dei templari era posta nella Corte di Frosini e ciò ci conferma ancora una volta che non era nel castello. Poi ci indica che in quel periodo i Templari erano in lite con Ranieri di Ildebrando di Ranieri e Gherardo Conte di Frosini, probabilmente il padrone del fortilizio.

La magione templare fuori del castello doveva pur avere una sua chiesa e probabilmente anche un suo ospedaletto, come era uso in quel periodo e prassi dell’Ordine.   

Dalle carte antiche infatti emergono due chiese nella stessa corte di Frosini, una intitolata a San Nicola ed una a San Michele Arcangelo adiacente, quest’ultima, al castello ed ancora oggi visibile.

Una ecclesia Sancti Niccolay de Fruosini, compare in un atto del 1221 (ai tempi del suo rettore prete Pietro) ed in uno successivo risalente al 1235, mentre quella di San Michele è citata già dall’anno 1004 (S. Michaelis de Castro Frosino), in un privilegio di Federico Barbarossa del 1167 ed ancora nel 1288.

Con molta probabilità la chiesa templare doveva essere per esclusione quella intitolata a San Nicola, nei pressi del podere Magione e che venne ricordata anche in una visita pastorale del gennaio 1327 (Bonfigliolo rettore ad ecclesiam S. Niccolay de Fruosini), quando l’ordine era ormai già sciolto. Nel 1356 (Sinodo Belforti), si menziona ancora una ecclesia de Fruosina senza titolo e in una visita del 1422 (ad opera del vicario vescovile) una chiesa di S. Nicholai de Fruosini già occupata dai frati di San Galgano (occupantur per dominum abbatem de S. Galgano).

Ancora esisteva nel 1550 (visita pastorale Nerli) quando venne menzionata tra le molte chiese della Commenda abbaziale di S. Galgano come S. Niccolò di Frosini e così anche nel 1576 quando viene descritta come parrocchia con 70 anime a comunione, unitam abbatiae S. Galgani ordinis cistercensis, e localizzata extra fortilitium Frosini. 

Nel XIII secolo, nonostante tutte le problematiche di quell’area assai contesa, i Templari erano ancora ben presenti ed autonomi nella loro magione e di ciò rendono verità numerosi documenti dell’Abbazia di San Galgano (raccolti nei cosiddetti Caleffi). I cistercensi infatti erano loro confinanti e avevano molte proprietà terriere adiacenti a quelle dei cavalieri. 

La Magione templare era ancora presente nel 1302/1304 quando, per il suo ruolo di difesa dei pellegrini e della terra santa, venne dal Vescovo di Volterra esonerata dal pagamento delle decime. Dopo il 1312, quando l’Ordine dei Templari fu abolito, le notizie sulla Magione scarseggiano, ma sappiamo comunque che l’intera proprietà templare, magione e/o ospedale, passò nelle mani dei frati di San Galgano nel 1323 per il tramite dei signori della Suvera, consorti degli ormai ex conti di Frosini, ai quali era giunta in possesso in data imprecisata (ma compresa tra il 1312 e il 1323).