La città di Rosellae sorgeva su una collina che si affacciava sull’antico lago Prilius (poi prosciugatosi), a pochi chilometri da Grosseto.
L’abitato, abbandonato da secoli, era stato sommerso dalla vegetazione, ma fortunatamente una serie di scavi archeologici hanno permesso di portare alla luce le antiche strade, i palazzi, le statue, le terme, la basilica, i templi, l’anfiteatro e la necropoli di una delle città più importanti della toscana antica.
La vera peculiarità di Roselle però sta nel fatto che questa città attraversò quasi indenne tutto il periodo storico che va dall’età villanoviana all’alto medioevo. Essa quindi fu città etrusca, poi romana e sede Vescovile fino al 1138 quando Papa Innocenzo II, decise di far nascere la Diocesi di Grosseto che pian piano erose il potere del vescovo di Roselle.
Le mura di Roselle
Tracce di questo abitato risalgono addirittura al periodo villanoviano (X – VIII secolo a. C.) e successivamente a quello etrusco quando Roselle era già lucumonia, cioè una delle città stato di quel regno. Una delle più grandi meraviglie che colpiscono i visitatori di questo sito sono infatti le cosiddette mura ciclopiche, un circuito di tre chilometri di perimetro posto anticamente a difesa della città e di un altezza variabile da cinque a sette metri. Secondo gli studiosi esse risalirebbero al VII- VI secolo avanti Cristo, ma probabilmente un tratto di queste ha origini ancora più antiche che arriverebbero addirittura al IX- VIII a. C., vista l’enorme mole e particolare squadratura dei pietroni che la compongono e che ricordano le mura di Micene.
Roselle partecipò alla guerra contro Tarquinio Prisco e fu poi conquistata dai romani nel 294 a. C. ad opera del Console Lucio Postumio Megello. Nel 205 a.C. contribuì con notevoli forniture di vettovaglie alla campagna di Scipione l’Africano nella seconda guerra punica e sotto l’Impero divenne una grande Colonia, conoscendo un periodo di indubbio splendore.
Risalgono a questi secoli infatti la costruzione del foro, dell’anfiteatro e delle terme di cui ancora oggi si vedono cospicue tracce.
Sempre dello stesso periodo il Tempietto dei Flamines Augustales, la Domus dei Mosaici, la Piazza del Foro (I secolo a. C.) e le numerose tabernaee, cioè i resti delle antiche botteghe commerciali. Un attenzione particolare va riservata ai resti della cosiddetta Basilica dei Bassi (I sec. d.C.), le cui pareti ed il pavimento erano completamente rivestite di lastre marmoree rosa e nere.
Accanto alla basilica dei Bassi troviamo i resti della Curia, mentre nella collina sud si può vedere ciò che resta di un quartiere artigianale etrusco con alcuni forni per la cottura della ceramica e, all’esterno della cinta muraria, la necropoli con tombe a camera, a fossa e a pozzetto.
Per quanto riguarda la sede vescovile, le notizie partono dal V secolo d. C., ma già in quel tempo Roselle era ormai un borgo scarsamente popolato. Con il prosciugamento del lago Prile, le cui notizie partono dal VI secolo, cominciò infatti a diffondersi la malaria e la città venne pian piano abbandonata.