Il mese di maggio è tradizionalmente il mese della Vergine Maria. Le prime pratiche devozionali legate a questo mese risalgono al XVI secolo fino ad arrivare alla storia più recente. Paolo VI indica maggio come «il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione. Ed è anche il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono a noi i doni della divina misericordia».
Don Enrico Grassini ci propone un’immagine legata al territorio di Siena, un omaggio alla grande devozione filiale a Maria che la nostra Città e la nostra terra ha sempre espresso.
La sacra icona della Madonna detta “del Bordone”, conservata in una cappella laterale sul lato destro della Basilica di S. Clemente ai Servi, è opera del pittore fiorentino Coppo di Marcovaldo e datata 1261. La tradizione vuole che il pittore fosse prigioniero a Siena, dopo aver preso parte nelle file dell’esercito fiorentino alla battaglia di Montaperti (4 settembre 1260); il dipinto sarebbe stato il prezzo del suo riscatto.
Indipendentemente dalla verità sulla sua origine, la tavola riveste un’estrema importanza dal punto di vista storico-artistico, collocando Coppo tra gli iniziatori della grande scuola pittorica medievale italiana. Nonostante un precoce restauro che agli inizi del sec. XIV rifece completamente le teste della Vergine e del Bambino, secondo una maniera duccesca, si intuisce nella mano originale il tratto di umanità e di naturalezza che sarà così caratteristico delle generazioni successive. L’impostazione è quella tradizionale della Madonna “Odigìtria”, che indica la via indicando il Figlio: ma Coppo raffigura la mano in un gesto tenero e umano, mentre tocca teneramente il piedino del Bambino, il quale ricambia con lo sguardo il gesto della Madre, pur mantenendo la sua ieratica posizione benedicente.
Il nome di “Madonna del Bordone” deriva forse dal suo essere stata oggetto di pietà e devozione per i pellegrini che, con buona probabilità, transitavano numerosi dall’antica chiesa e convento dell’Ordine dei Servi di Maria, allora poco fuori le mura cittadine, sulla strada che conduce a Roma. Il “bordone” infatti è il solido bastone da viaggio usato dal pellegrino.